gpdimonderose


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4/1 20:07: fisicabissale in ontology


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B_NORM  
view post Posted on 27/9/2013, 21:43 by: gpdimonderose Reply

:woot: :wub: :rolleyes: «Questo grande autore è considerato giustamente il più grande filosofo non solo del IX secolo, ma di tutto il periodo che va da Agostino ad Anselmo d'Aosta... Il Periphyseon è un vero e proprio capolavoro, di valore eccezionale». «Scritto in un latino straordinario da uno dei pochissimi filosofi del Medioevo che conoscessero il greco... È l'opera forse più grande e originale del pensiero medievale prima della Summa di Tommaso d'Aquino... L'opera, ricca di immagini, di echi e riverberi, è in effetti la summa del platonismo medievale e un vero e proprio capolavoro». Abbiamo messo insieme le dichiarazioni parallele di due importanti studiosi: Giovanni Reale, notissimo ai nostri lettori, e Peter Dronke, un illustre maestro di Cambridge, che ha dedicato una vita e un'immensa bibliografia alla letteratura latina medievale. Eppure, siamo certi che non pochi nostri lettori, quando sentiranno il nome del destinatario di tali elogi, si domanderanno alla maniera del don ...



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Comments: 0 | Views: 10Last Post by: gpdimonderose (27/9/2013, 21:43)
 

B_NORM  
view post Posted on 5/9/2013, 21:47 by: gpdimonderose Reply

[CENTER]Ecco una parola non disse del particolare della sua bellezza; nulla o alcuna idea precisa della sua persona; nessuno ha detto una sola parola in tutta l'immaginazione o immagina brillanti colori, o immagina la fragranza di una rosa immagina l' origine della sublymanza, nel senso della sublyme-bellezza: il costruire un determinato tempio di Zeus, oppure la svelatezza ab-scissa, ovvero il portare-in-posizione una determinata statua di Apollo, oppure il portare in scena una tragedia: non è soltanto l’alterezza di una sublymanza: disposizione in quanto alterezza è mitopoiesis . Consacrare o mitopoiesis significa “rendere sacro”, nel senso che nell’offerenza del sublyme il sacro viene svelato in quanto ciò che è sacro è il Dio e viene cercato extraendolo dentro la disvelatezza della sua presenza. Alla mitopoiesis: omaggio alla dignità e allo splendore del Dio. Dignità e splendore vengono svelati nella sublyme-bellezza, non accanto o dietro alle quali si sia il Dio, bensì esso si dà alla presenza nella dignità e nello splendore. Ogni disposizione nel senso dell’alterezza mitopoietica è anche sempre ab-scissione eventuata in quanto modalità di collocazione dell’edificio e della statua, in quanto dire e nominare all’interno di un linguaggio. All’inverso una collocazione e una sistemazione non sono già una disposizione nel senso dell’alterezza che pone-in-costruzione; infatti, si presuppone che il sublyme da erigere, da disporre, possieda già in sé il tratto essenziale della disposizione, sia cioè se stesso, in ciò che sia più la risonanza. Ma in che modo si coglie la risonanza autentica, che dispieghi l'ab-scindere e l'eventuarsi dell’essere-sublyme? La sublymanza è in sé una ab-scissa nella quale un mondo viene svelato a forza o in dinamica estatica e, in quanto svelato, gettato in ab-scissa. Ma che cos’è un mondo? Ciò si lascia dire qui esclusivamente nell’allusione: il mondo non è l’insieme delle cose-aderenze sussistenti in quanto risultato di un’enumerazione, eseguita in dettaglio o anche solo pensata, delle medesime. Tuttavia, se non è la somma di ciò che è sussistente, tanto meno il mondo è l’ambito solamente immaginato e mentalmente prefigurato per il sussistente. Il mondo mondifica e svela il nostro esserci in quanto è una scorta all’interno della quale permangono disvelati, l’indugio e la fretta, la lontananza e la prossimità, l’ampiezza e l’angustia di ogni essente. Quella scorta non viene mai incontro come oggetto, ma, indiziando, trattiene estatizzati il fare e lasciare entro una risonanza, dai quali la grazia che chiama con un cenno e la sciagura che abbatte con un colpo, proprie degli Dèi, hanno il loro avvento o il restare-assente è una modalità in cui il mondo mondifica. Quell'indiziante può soccombere al disordine ed essere così un non-mondo: sia mondo o non-mondo, in ogni inoggettualità, più essente di qualsiasi delle cose sussiste...

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Comments: 0 | Views: 15Last Post by: gpdimonderose (5/9/2013, 21:47)
 

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