gpdimonderose


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4/1 20:07: fisicabissale in ontology


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B_NORM  
view post Posted on 28/4/2013, 14:40 by: gpdimonderose Reply

................ L'è É L'essere ontologia dell'essere nulla ontologia
Al di là Topologia ontologia essere al di là dell'essenza al di là schema L'è L'essere L'è ..........................................



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B_NORM  
view post Posted on 24/4/2013, 15:37 by: gpdimonderose Reply

...........l'oltremetafisicaEvENtodell'essere; la metafisica ha parlato degli enti, e ha ridotto Dio a un ente, ma ha ignorato l'essere, riducendo il pensare a un pensare "calcolante", che ha la sua compiuta realizzazione nella tecnica moderna. La tecnica, secondo H., non è un risultato dell'applicazione delle scienze esatte; al contrario, le scienze esatte sono sorte e si sono sviluppate all'unico scopo di servire la tecnica, che è originariamente espressione di una volontà di potenza, di un desiderio di dominio e di sfruttamento della natura, che è anche all'origine della metafisica. Infatti, secondo H., la metafisica si è sempre mossa (cfr. la sua analisi della causalità) sul piano del fare e non su quello dell'essere. Con la fine della metafisica può aprirsi un'epoca in cui l'uomo si rivolge all'essere con un pensare che non è più il pensare calcolante della scienza, ma un meditare, un pensare "rammemorante" che è aperto ai richiami, agli appelli dell'essere.

In alcuni dei saggi qui raccolti, H. svolge un'analisi abbastanza impietosa, ma tutto sommato appropriata, della scienza moderna, anticipando un atteggiamento che sarà proprio di due o tre decenni dopo di coscienza dei limiti epistemologici ed etici della scienza. La scienza non basta a se stessa: "La fisica in quanto fisica non può affermare nulla a proposito della fisica. Tutte le asserzioni della fisica parlano il linguaggio della fisica"(41). "Il sapere della scienza, che è obbligante nel suo ambito —cioè l'ambito degli oggetti— ha già annullato le cose molto prima che esplodesse la bomba atomica"(113). H. parla delle forme patologiche di organizzazione totale come forme di inganno per coprire un sostanziale vuoto esistenziale. Nel momento in cui il rapporto con la realtà viene visto sotto l'ottica dello sfruttamento, si apre la strada alle aberrazioni più gravi: "Al dirigismo letterario nel settore 'cultura' corrisponde, secondo una rigorosa consequenzialità logica, il dirigismo in materia di fecondazione"(62).

Dopo Nietzsche, che avrebbe smascherato la volontà di potenza —che è volontà di volontà, cioè volontà vuota— che sarebbe la caratteristica essenziale di ogni metafisica, l'epoca della metafisica si è conclusa. H. non dice se nella nuova epoca l'essere si manifesterà o se vi sarà un nuovo modo di "nascondimento". L'uomo, da parte sua, può solo porsi in atteggiamento di disponibilità e di ascolto.

Secondo H., le consuete categorie, e fra di esse il principio di causalità, valgono per gli enti, ma non per l'essere: l'essere può quindi essere colto solo in un pensare radicale, che non faccia ricorso alle categorie metafisiche. Questo pensare "rammemorante" non cerca dimostrazioni, ma cerca, nel linguaggio di un'epoca, le tracc...

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Comments: 0 | Views: 4Last Post by: gpdimonderose (24/4/2013, 15:37)
 

B_NORM  
view post Posted on 20/4/2013, 15:20 by: gpdimonderose Reply

.............................La rosa senza perchéLa portata e la gittata di una “certa” teo-logia negativa – discorsonegativo o interrogativo intorno a Dio – che in questa sede vorreiindicare, è quella che mi sembra trapelare, nel modo di un bassocontinuo di sinfonia, dalle maglie del pensiero di Derrida. Vibrazionesilenziosa, si marca forse attraverso la manovra sotterranea delladecostruzione, impegnata nel lavoro di mantenimento di un’anar-chica attività di dislocazione, di un’interruzione eccellente già dasempre in atto in ogni sistema; quella operata dalla differance-traccia– spaziatura, piega, altro, eterogeneo, terzo oltre ogni genere di es-sere – che avrebbe interdetto il procedere metafisico, come resistenzainsuperabile e irrisalibile al cuore di esso.Tale impasse inscritta in modo anarchico in ogni principio diragione, disvelata dal gesto decostruttivo emergerà nella sua istanzadi ritrazione ed auto-cancellazione come lo spazio di una faglia invi-sibile. La decostruzione, riconfigurandosi sulla soglia del solcodell’apofatica senza tuttavia ricadere in esso, potrà sollevare la que-stione di un “luogo introvabile” che ad un tempo fonda, com-prende, eccede e depone il dispositivo economico innescatodall’onto-teologia, schiudendo un “nuovo pensiero dell’evento”.Sebbene Derrida mantenga in più occorrenze una precisariluttanza all’assimilare il pensiero della differenza e della traccia allinguaggio tipico dell’assiomatica della teologia negativa tradizionale(in quanto esse sono irriducibili all’ordine dell’essente e ciò che inesse si imprime non è niente di teologico, neppure in senso nega-tivo1), d’altra parte resta evidente, all’avviso di chi scrive, quanto ladecostruzione rilegga in una “particolare esegetica” il percorso
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Page 2
PARTE SECONDA472teologico-negativo e lo conduca alle sue estreme conseguenze,avviluppandolo in una sorta di iperbolizzazione.Questo breve scritto ha l’intensione di prendere in esame come ilsingolare movimento di Derrida radicalizzi il vettore mobile, oscil-lante, e vedremo sdoppiato della decostruzione al di qua della teo-logia negativa stessa: nell’“oltre dell’oltre”. La “via negativa”, met-tendo in questione il Dio dell’onto-teo-logia e gli attributi che lodefiniscono, avrà aperto in Derrida un discorso obliquo, un “passodi sbieco” che destituirà di fondamento il Summum Ens della meta-fisica. Prendendo le mosse dalla torsione imposta alla via negativa, ladecostruzione comincia a considerare l’idea di Dio senza l’essere,impensato e inconoscibile; in questo senza si apre una “topografiadella negatività e dell’a-topia di Dio” da cui emergerà dunque un diointeso sia come l’assolutamente altro – Terzo senza-nome, Segreto,Nulla – sia come luogo-traccia insituabile ove l’avvenimento di ognialtro può e-venire, senza che nessuna previsione ne neutralizzil’...

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iontology
Comments: 0 | Views: 52Last Post by: gpdimonderose (20/4/2013, 15:20)
 

B_NORM  
view post Posted on 14/4/2013, 14:32 by: gpdimonderose Reply

......................ada al divino anteriormenteapuntadas-eco di antica massima stoica cui parere libertasest Deo ("obbedire a Dio è la libertà"). Sembra di stare in prossimità delEreignis estreme "in cui siamo già sempre abitiamo (Schon aufhalten)" spazio anteriore successivamente per la libertà umana non più di quanto l'uomo di "appartenente al Sé, determinato come custodire la verità dell'essere "34. "Summit della meditazione", dice Nietzsche.Jaime pervietà LlorenteTopología di ontologica ... Seminario 255Anales FilosofíaVol Storia. 29 No. 1 (2012): 241-26430 Heidegger, M., Wegmarken, GA 9, pp 330-331,31 IN, pag. 110,32 "l'entità che non viene più visualizzato, uscire dal Assedio insuperabile appaiono insieme al tuo apparire, e questa unione non è in successione hanno lasciato l'assedio di apparire dal corpo, ma il corpo esce da questo accerchiamento prendendo ottenere il vostro spettacolo (da QUESTO scena l'essere cerchio da Tando e know-il Suo apparire) "(Severino, ad es., destinazione della necessità, Milano, Adelphi, 1999, p. 158) 33 Heidegger, M. Wegmarken, GA 9, pag. 331,34 "Die Menschen des Seinszugehörigkeit, bestimmt als der Wahrheit des Seyns Wätcherschaft" (Heidegger, M., Besinnung, GA 66, p. 148). Il riferimento etimologico per l'uomo in quanto custode, osservatore o "watcher" (Wächter) è molto appropriato qui, data l'essenza "teatrale" o vin-culada a ideîn ("vedere") che Heidegger sia attribuito Severino come l'essenza dei diritti umani -non come fondamentale kosmo-theōrós o "spettatore teatrale" lo spettacolo dell'essere
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3. La parte posteriore del Ereignis: frattura ontologica e l'essenza dell'essere comoausencia e non riesce come dissoluzione di reciproca appartenenza e Sero entrehombre forse no. Uno dei concetti chiave utilizzati quando Heidegger demetaforizar sull'uomo come un "luogo" (Ort) di "chiara" dell'essere è, significativamente, "gap" (Bresche) 35, trattati come apertura delle fessure in acogedoraubicada esenciarse il cuore del Sé (l'è gibt - "data", "no", visto come evento di prodigalità ontologico) e destinati originariamen-te alla reception e la riflessione di tale donazione. Già entreBresche etimologico pun-verbo-Brechen QUI: "i-interrupt" nel senso di "fail" o "rom-per" (Rumpere) qualcosa di decomposizione in frammenti, permettendo la descry involontaria scarico posteriore Ereignis che né Heidegger, né Severino sembrano aver osato enca-rar. Entrambi ostinatamente trascurare il fatto cruciale che allídonde dato "gap", non simultaneamente "ferita" (Trauma, Wunde), che significa "...

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liktung
Comments: 0 | Views: 52Last Post by: gpdimonderose (14/4/2013, 14:32)
 

B_NORM  
view post Posted on 12/4/2013, 14:03 by: gpdimonderose Reply
...................o conio, "E i valori" (ZBP 46), Heidegger indicatesthat Capisce tali impersonals di più in termini di intransitiveverb invece del substantifying "esso." "E" è una azione pura, sia sotto -jectless e senza oggetto. "Il valore non è, ma semplicemente 'valori.'. . . In theexperience che è 'la pena di prendere,' 'si valorizza' per me, per il soggetto merita-espe-scere. "E 'solo attraverso la formalizzazione che" valorizzazione "oggetto becomesan. Ma chiamarlo un oggetto ci porta già fuori strada dal initialexperience. Heidegger conclude notando come anche tale isnot lingua "fino a" la "nuova tipologia di esperienza fondamentale" che lui wishesto espresso (ZBP 46). Ciò dovrebbe includere una "genealogia eidetica di primarymotivations" che traccia le esperienze come "lo valorizza" torna a Themore quelli primari di "It mondi" (ZBP 73). Questa discendenza linguistica trova il suo inizio nel fascina-zione giovane Heidegger con il neo "E '' non è, piuttosto che detiene" (esgilt, è valida o di fatto): formula per quanto riguarda giudicante verità asvalidity e la sua corretta posizione ontologica-kantiano. Mentre nel 1919 ha ancora voglia chiaramente a conoscenza retainits in una "differenza ontologica" tra l'essere e gli esseri, Heidegger è già occupato decostruire quello che nel 1914 considerato asa "felice espressione" appartenenti al "tesoro linguistico" della lingua tede-sca ( FS 211, 111), cercando invece di fondare la validità in una dimensione pretheoretical morebasic di esperienza (ZBP 50F.). In BT, validityis alla fine hanno denunciato come "questa parola idolo" (SZ 154). Il razionale powerof pura validità, il regno senza tempo della logica pura, e ceda alla primacyof la più concreta temporale apriori di una fatticità dinamica, che isstill un impersonale, regno non oggettiva che 'è' no, ma invece simplyworlds, properizes, values.The tedesco impersonale continua a svolgere un ruolo centrale nella Heideg-ger di terminologia per la fine della sua carriera. Fuori tedesco neo-kantismo, e più fondamentalmente di ordinaria tedesco e le sue vaste impersonals poolof, Heidegger ha trovato la sua prima e più perduringformally indicativo forma grammaticale. Come "Piove!" In inglese, "it" indica un happeningnow evento più singolare, unico e completo. Che cosa è questa misteriosa E, non è più un substantifying Si ma un sheerEvent, quando è diretta al fatto puro e semplice di vita, di essere, di essere quie ora? Come dobbiamo parlarne, anche nominarlo nella sua semplice happening butcomprehensive, trovare un linguaggio per esso, in modo che noi siamo notconstantly sedotti dalla tendenza substantifying che il termine stesso di "E" si porta con sé? Ontologicam...

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e88ere
Comments: 0 | Views: 7Last Post by: gpdimonderose (12/4/2013, 14:03)
 

B_NORM  
view post Posted on 11/4/2013, 14:38 by: gpdimonderose Reply

....................................ontologia ontologiA ontologia ontologia eventi 'eventi'. Tuttavia, Ifone veramente voluto pronunciarsi tra una ontologia degli eventi e una delle cose usando PHYS-ci, si dovrebbe guardare alla teoria del campo, la teoria fondamentale della materia dei nostri giorni. In tale contesto, un'ontologia di oggetti non sembra irragionevole, anche se in una forma altamente rivisto: le fieldsthemselves (come il elettromagnetiche o il campo gravitazionale) potrebbero benissimo essere considerati sostanze, dal momento che sono in grado di trasportare energia e di subire cambiamenti nella loro propertiesat diverse posizioni spazio-tempo. Eventi con la quale tali modifiche possano essere identificati possono essere in-cluso nel micro-ontologia della fisica solo nella misura in cui causalità può essere identificato withthe interazioni fondamentali della teoria quantistica dei campi. Si è concluso che la fisica non può fare a usto adjudicate tra gli eventi e le cose, e che, anche se si potesse dimostrare che la relatività o grandezza fisica-ci, in generale, ha bisogno solo di una ontologia di eventi, questo non dovrebbe essere intesa nel senso che le scrivanie persone treesand non dovrebbe essere considerato come vera § 1 La relazione tra fatti concreti, le cose e gli eventi:. un hypothesisLet cominciare con un certo punto terminologica. Dato che tutto ciò che costituisce non abstractreality è nello spazio e nel tempo (spazio-tempo), io considererò ciascuno dei nostri tre nozioni ontologiche asparticulars, cioè come oggetti localizzabili o situati nello spazio e nel tempo. Numeri, classi, eventi-tipi, proprietà generali, relazioni e proposte potrebbero essere reali. Tuttavia, se sono taken2
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di esistere in un abstract, platonico mondo, allora non può esistere nello spazio-tempo, semplicemente perché theyare entità causalmente inerti. Propongo di considerare 'astratto' e 'causalmente inerte' come sinonimo o almeno come termini di co-estensionale, mentre 'concretamente reale' dovrebbe essere trattato come co-referentialwith 'causalmente attivo'. Pertanto, nel seguito, e se non diversamente specificato, io use'fact 'o' stato di cose 'per riferirsi a' fatti singolari ', cioè di elementi che possono essere identificati anche bygiving loro coordinate spazio-temporale. Ad esempio, il fatto che (1) 'AS Roma ha giocato una partita di calcio di Domenica 23.11.1997' è spazialmente trova ovunque lo Stadio Olimpico è a Roma, ed i suoi temporali estensione coincide con la durata della partita su quel particolare giorno. Ovviamente, (1) può essere considerato tobe una causa di altri fatti, per esempio, dei seguenti, altro fatto concreto (2) 'Non c'è traffico nella zona attorno allo St...

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Comments: 0 | Views: 11Last Post by: gpdimonderose (11/4/2013, 14:38)
 

B_NORM  
view post Posted on 9/4/2013, 15:10 by: gpdimonderose Reply

....................'senza senso' di oggetti, tendiamo toignore i collegamenti concettuali tra la nostra moderna visione del mondo e la crisi theenvironmental. Questo perché la visione del mondo moderno è così deeplyentrenched che passi inosservato (Heidegger 'prima legge della fenomenologia' - la 'legge di prossimità' o 'la distanza del vicino' - afferma che whatis più vicini a noi nel nostro ambiente quotidiano mondana è, come il prescriptionon gli occhiali attraverso cui vediamo, più lontane da noi, in termini di nostro abilityto curano e comprendere esplicitamente), ma anche perché modernity'sdefinitive divorzio della mente dal mondo, crea una serie di irresolvablepseudo-problemi (tra cui la maggior parte delle specie di scetticismo) che distractphilosophers, dirottando i nostri sforzi intellettuali dalla pressatura vera-worldproblems come la nostra crisi ambientale di montaggio. Eco-fenomenologi arenot suggerendo che noi abbandoniamo il pensiero astratto in nome di concreteproblem-solving, ma piuttosto che un certo tipo di pensiero astratto-athinking che ignora la fenomenologia e così non è sufficientemente attento tothe conseguenze reali delle sue direttrici metafisiche presupposti, è in ultima analisi responsabile di alcuni dei nostri più pressanti environmentalproblems.The critica fenomenologica della modernità appena abbozzato (molto tooquickly) rimane controverso, naturalmente, ma l'eco-fenomenologia è notprimarily un movimento critico, il contenuto di scoprire le radici concettuali ambientali di deva-zione, la sua più importante, obiettivo positivo è quello di minare e sostituire loro. In effetti, questa critica della modernità serve principalmente a progetto positivo di guida motivateand eco-fenomenologia, la sua elaborazione del what382 Iain Thomson
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potremmo chiamare (ripristino significato al termine), un 'post-moderno' relationshipto l'ambiente. In tale ottica, i redattori di Eco-Fenomenologia mantengono that'phenomenology, come un metodo contemporaneo in filosofia, è particularlywell adatto a lavorare con alcuni dei dilemmi che hanno facedenvironmental studiosi di etica e filosofi della natura '(p. xi), perché' è setapart da altri metodi teorici per la sua capacità unica di portare toexpression, piuttosto che tacere, il nostro rapporto con la natura e il valore experienceof radicata in questa relazione '(p. XII). Qui gli editori fanno due linkedclaims: primo, che un approccio fenomenologico al lavoro philosophycan ambientale attraverso dilemmi di lunga data nel campo, e secondo, thatphenomenology ci permette di lavorare attraverso questi problemsbecause ambientale della sua capacità di permettere i valori insiti nella natura di parlare . Ora, entrambe le richieste sembrare plausibile se c...

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iontology
Comments: 0 | Views: 21Last Post by: gpdimonderose (9/4/2013, 15:10)
 

B_NORM  
view post Posted on 9/4/2013, 14:38 by: gpdimonderose Reply

.......................

Ulteriore riflessione sulla Teoria delle catastrofi


1.

Le ipotesi che si formulano nel corso di una ricerca sono spesso dovute a diversi flussi di intuizioni e di pensieri, in parte coscienti, in parte inconsci, che ad un certo punto, convergono e si condensano in una formulazione concettuale sufficientemente delineata.

Nella mia esperienza di psicopatologo teorico una sola volta la condensazione è sopravvenuta per effetto di un’immagine.

Tale circostanza si è realizzata verso la metà degli anni ‘80 allorché la teoria dei bisogni intrinseci prese corpo fino al punto di configurarsi come una chiave esplicativa di tutti i vissuti, i sintomi e i comportamenti psicopatologici. Fu per associazione inconscia, allora, che fui spinto a riprendere in mano due libri già letti nei quali si esponeva in forma divulgativa la Teoria delle Catastrofi (TC), messa a fuoco da Renée Thom.

Il primo libro, che ho smarrito, era il numero di una Rivista di psichiatria francese dedicato a Henry Ey, morto nel 1977. In essa un articolo era dedicato alle possibili applicazioni della TC in ambito psichiatrico, e veniva utilizzato uno dei modelli formulati da Thom, quello della cuspide. Al di là di spunti suggestivi, l’articolo era complessivamente mediocre.

Nello stesso anno, era uscito il secondo volume dell’Enciclopedia Einaudi nel quale, a nome di Krzysztof Pomian, veniva analizzata la voce Catastrofi, che invece, pur nella estrema sintesi, era particolarmente interessante. Lo riporto integralmente (pp. 789-803):

“Catastrofi
Fino a poco tempo fa, gli uomini di scienza hanno ammesso, quasi fosse una verità assiomatica, che le cause le cui azioni variano in modo continuo possono provocare unicamente variazioni continue degli effetti. Certo, sin dalla seconda metà del xix secolo si conoscevano eccezioni a questa regola, ma erano considerate marginali.

Raramente esplicitato, l'assioma in questione, che si può definire come assioma di conservazione della continuità, era preso in considerazione soprattutto da parte di coloro che ne vedevano le difficoltà o lo contestavano per ragioni d'ordine filosofico.

I primi sono ben rappresentati da Georges Cuvier: tutta una serie di osservazioni lo portò a concludere che la crosta terrestre aveva subito nel passato trasformazioni molto profonde, cui si accompagnava, ogni volta, la scomparsa di specie viventi. Queste « rivoluzioni della superficie del globo» avevano, secondo Cuvier, un carattere violento e improvviso; erano rotture di continuità, catastrofi (la parola stessa appare a più riprese nella sua opera). Quali potevano esserne le cause? Cuvier esaminò successivamente quattro fattori che alterano attualmente la superficie dei continenti - le piogge ed i disgeli, le acque correnti, il mare, i vulcani - e mostrò che essi non bastano a provocare gli ...

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Comments: 0 | Views: 21Last Post by: gpdimonderose (9/4/2013, 14:38)
 

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view post Posted on 7/4/2013, 15:29 by: gpdimonderose Reply

............................EEreignis'eventoDASEreigniSDaseinEreignisevento essere-evento è Ereigniseventi storici in cui significato è ri-Freshed o trasformati; tali eventi si aprono nuovi regni di significato che, a loro volta, rendono possibile il nostro incontro in eccesso da capo. Da tremori theinconspicuous che fanno piccoli aggiustamenti nel nostro mondo all'evento theultimate che avrebbe trovato un "sito epocale," 5 il ofhistory accadendo non può essere inteso solo in termini di meaning.It Va detto anzitutto che proprio come un scienti-c paradigma non può essere giusti-ndr semplicemente i fatti osservati, una interpretative testi filosofici paradigmfor non possono essere giusti-ndr semplicemente le parole thosetexts. Filosofia esige che noi pensiamo di noi stessi sui problemi atstake, e che portiamo i nostri pensieri ai testi per learnfrom loro. Una discussione di un paradigma per la filosofia lettura è la filosofia itselfalready, e per questo motivo può essere sempre contested.MEANINGBeing e ora annuncia fin dall'inizio che si sta chiedendo di "themeaning di 'essere'". 6 Ma questo annuncio è piuttosto chiaro. E 'parola simplythe "essere", che è argomento di Heidegger? O è il suo argomento la parola cheil tema indica? Se è così, sono le virgolette intende suggerire parola cheil "essere" è meno che sufficiente per questo tema? O è il themenot essere stesso, ma il significato di essere? Che cosa, allora, significa "che significa" significa? La tesi del lavoro, la risposta alla sua domanda, è che all'orizzonte isthe tempo per ogni possibile comprensione dell'essere. È tempo, allora, "themeaning di 'essere'"? Ma che cosa è il tempo, e quello che è un orizzonte 7Heidegger aglie alcune di queste indicazioni formali quando heexplains essere fenomenologicamente:. Al-RST e per la maggior parte, beingdoes non mostra se stessa - che è, non si rivela tematicamente o direttamente, ma sta nel fondo del phenomena.However apertamente di sé mostrando, essendo può essere tematizzato: può essere rivelato come avente alreadybeen mostrando unthematically se stesso come il "significato e di terra" fenomeni evidenti Ofthe, e come "appartenenza" a questi fenomeni. 8
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Significato, Eccesso, e EventThe termine "senso" (Sinn) non è spiegato fino §, whereHeidegger de-nisce come quella in termini di cui qualcosa può essere un-derstood.9 Qui "comprensione" non significa in primo luogo un cognitiverepresentation, ma la capacità di scoprire le possibilità di cose interms dei nostri modi possibili per BE.10 Chiedere il significato ofsomething, poi, è lo stesso di cercare di capire la cosa, a dis-coprirlo nella sua propria possibilità. Ad esempio, il significat...

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ereignis
Comments: 0 | Views: 23Last Post by: gpdimonderose (7/4/2013, 15:29)
 

B_NORM  
view post Posted on 5/4/2013, 18:25 by: gpdimonderose Reply

.................... kantienne de la Troisièmement, je voudrais définir ce qui est à mes yeux l’usage légitime de la métaphysique : expliquer comment il me semble inévitable de la justifier et en un certain sens de l’appliquer.



Le verdict kantien






tipo di indagine, e voglio dire "di Frege." Proprio come ho detto poco prima, l'argomento secondo Frege che sostengono il nostro discorso referenziale è ineliminabile, fa parte della nostra razionalità o meglio razionale del nostro impegno, in modo che ogni parola dichiarativa posta dal oggettività assoluta come correlato, e tutti i documenti giustificativi è per sua natura soggettiva. Ciò che noi chiamiamo la giustificazione, è davvero qualcosa di quello che noi chiamiamo come il fondamento e garantire la correttezza di questa o quella, restituisce come tale attestazione da parte di "tutti" è il primo e in primo luogo personale (anche il fatto che la logica si applichi a tutti e per tutti è qualcosa che abbiamo certezza personale, e cioè che in qualche modo giustifica o che sono caratterizzati come giustificazione). Una giustificazione oggettiva, che consiste in un dato esterno sostanziale, è un'assurdità, così come linguaggio dichiarativo non sarebbe un obiettivo fuori di sé.

Le indagini sono puramente soggettiva giustificazione indagini. Ci si può chiedere ciò che è standard per noi, ciò che è regola per noi su concetti che sono necessariamente coinvolti in un particolare tipo di pensiero o la parola per noi. E noi cercare le risposte a queste domande sul lato del pensiero come pensiero da noi, tornando alla esperienza che può essere la nostra, pensare questo o quello in una particolare direzione o scopo.

Jonathan Lowe ha detto che i pensieri della nostra razionalità e la loro struttura non ha bisogno di essere considerato da noi di essere, sono realia. Il cui atto è solo un caso particolare della tesi di Frege, ciò dipende dalla semplice fatto che questi pensieri hanno preso il nostro status con frasi nominali: tutto si parla, si parla della reale assunzione. Ma questo non significa che non ci sia qualcosa di cui essere consapevoli di ciò che è una giustificazione per noi nei nostri pensieri e nella loro organizzazione o per determinare, non è sufficiente per puntare l'oggettività di questo contenuto del pensiero, ci si deve chiedere la loro esperienza, dobbiamo affrontare il problema contenuto come noi crediamo, per conseguire tale esperienza per noi, in questo caso, è il regista e la giustificazione.

Non è assurdo, ma inevitabile, a mio avviso, di distinguere lo studio delle cose e del nostro rapporto con le cose, e riconoscere il legittimo kantiennement senso metafisico non è la stessa metafisica oggettivi relativi Lowe e attuali analitica contemporanea si sforzano di praticare e sviluppare.

In linea con questa osservaz...

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kreatrix
Comments: 0 | Views: 24Last Post by: gpdimonderose (5/4/2013, 18:25)
 

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